Il carnevale di Kal
Il carnevale a Kal nad Kanalom è una delle più antiche tradizioni popolari ricreate dal gruppo folcloristico locale. I tradizionali personaggi del carnevale sono cominciati a rivivere nel periodo tra le due guerre, ma i personaggi risalgono ancora più indietro nella storia e vivevano solo nei ricordi degli abitanti del luogo più anziani e nei documenti etnologici. Le radici del carnevale di Kal ci riportano molto indietro nel tempo delle antiche usanze e delle maschere primordiali o “tauriščne”. Secondo la tradizione degli antenati le maschere “tauriščne erano: makinc, mahošar, cundrin e a pu-'n-pu che erano gli spiriti della foresta che allontanavano l'inverno affinché il sole riacquistasse il suo potere e ripristinasse la vegetazione. Queste maschere avevano girato intorno ai paesini di Kal per l'ultima volta prima della prima guerra mondiale, quando si era svolta l'ultima "mahošerija" con candele e canne resinose.
Secondo la tradizione, tra le case e nei cortili, i bambini venivano spaventati da una orribile maschera con la gobba e vestita di nero con una scopa di betulla, con campanacci per mucche nella cinta e un fagotto di cenere in mano. Dietro i musicisti e il “klabason” che raccoglieva i doni, sfilavano nella processione le maschere in coppie. La sposa e lo sposo: i rappresentanti della fertilità; il contadino e la contadina che rappresentavano la laboriosità; il gendarme e sua moglie che incarnavano l'ordine e il potere; il dottore e l'infermiera portavano la salute; il gentiluomo e la signora della città rappresentavano la ricchezza, e il mendicante e la mendicante rappresentavano la povertà.
Da qualche parte tra le maschere dondolava "pu 'n pu", "ne teč ne meš": un personaggio molto interessante e sempre attuale con due teste, a destra uomo e a sinistra donna. Qua e là una volta davanti, un'altra voltra dietro, come lo spirito del passato, passava cundrin ricoperto di un lenzuolo bianco con vari pezzi di stoffa svolazzanti cuciti e suonava un grande campanaccio.
I membri del gruppo folcloristico Kal nad Kanalom hanno intrapreso con molta responsabilità la ricerca e la riproduzione del patrimonio carnevalesco. Per non allontanarsi dall'originalità, hanno scelto con cura i materiali. Le sarte hanno creato i vestiti dei personaggi come li aveva disegnati Elza Pavšič la quale aveva anche realizzato maschere per il viso di carta usando un antico metodo e attribuendo un carattere proprio a ciascuna di esse.
Così, il carnevale di Kal con la sua compagnia rivive e, secondo l'antica usanza, allontana l'inverno, porta la primavera e un buon raccolto in questi luoghi. Ovunque nei villaggi attorno a Kal il carnevale è accompagnato dall'ospitalità e dall'entusiasmo della gente del posto confermando e incoraggiando la tradizione carnevalesca che vivrà e verrà trasmessa alle generazioni future.
Foto: Elza Pavšič, Dušan Gerlica