Kabrca
La kabrca è un flauto di argilla di forma triangolare. Veniva utilizzato dal patriarca della religione etnica durante il lavoro e le cerimonie.
La kabrca è una replica del flauto, è prodotta in base allo schizzo e alla dedscrizioen precisa del flauto originale. Medvešček ha ricevuto il flauto originale da Jerin che non ha voluto svelargli il proprietario. Il flauto è stato in possesso di Medvešček solo il tempo necessario per disegnarlo in grandezza naturale e nelle misure esatte (scala 1:1). La ceramista Alenka Gololičič di Gorenji Log presso Most na Soči, membro attivo dell’Associazione dei ceramisti di Kanal, ha prodotto il flauto in base al disegno di Medvešček. Questi ha ottenuto molte informazione da Jerin sulla tradizione religiosa etnica, ma non è mai venuto a conoscenza del suo vero nome, della data di nascita o del luogo di residenza. Grazie alle preziose informazioni di Jerin e a causa del forte legame tra gli antichi religiosi etnici, Medvešček non ha mai tentato in alcun altro modo di venir a conoscenza della vera identità di Jerin.
Oggetto: flauto (replica)
Denominazione comune: KABRCA
Luogo di rinvenimento: Čiginj
Anno di rinvenimento: 1968
Donatore: Jerin
Materiale: argilla
Misure: lun. 11 cm, alt. 11 cm (forma triangolare)
Proprietario: Pavel Medvešček
Prodotto da: Alenka Gololičič - Galnatural
Foto: Radivoj Zavadlav, fototeka Goriškega muzeja (https://goriskimuzej.si)
SONČEVA KABRCA
La kabrca è un flauto di argilla di forma triangolare. Sulla parte anteriore ha sei fori. Veniva suonato per la Festa di primavera presso la roccia del sole e durante l’accensione dei falò. Ivan Gerbec narrava che la kabrca era in casa sua sin dai tempi del nonno, quando vi suonava ancora fanciullo. Lo faceva durante il Carnevale e assieme ad altri musicanti durante i balli. Almena una volta l’ha fatto durante le celebrazioni accanto ai falò. Prima dell’inizio della prima guerra mondiale il nonno nascose il flauto nel pavimento del porcile consentendone la preservazione. Grazie a ciò è stato possibile suonarlo fino alla seconda guerra mondiale quando il flauto è andato perso. Il nonno diceva ad Ivan che il flauto aveva al centro una paratia che consentiva di suonare contemporaneamente la parte destra e quella sinistra in modi diversi. Lo strumento è stato prodotto iniziando dalla sua parte inferiore con la corona. Si è proseguito quindi con la paratia che non giungeva al termine del flauto. Il tutto è stato coperto con cera. Una volta indurita la cera, si è posta la parte superiore della kabrca. Sembra che il flauto è stato creato presso Laštar di Ušnik. Pavel Medvešček non ha mai visto dal vivo lo strumento e lo ha disegnato in base alle informazioni trasmessegli oralmente da Ivan Gerbec. Questi gli ha detto dei sei fori sulla parte anteriore, tre a sinistra e tre a destra, senza ricordare precisamente però la loro posizione ne dimensioni. Di certo ricordava che un foro era in fondo e uno sulla parte posteriore sotto la bocchetta. Non conosceva l’esistenza di fori laterali. La kabrca era di color giallo sole ottenuto dal crespino. Janez Strgar svelò a Medvešček che la kabrca veniva suonata in primavera quando il sole illuminava per la prima volta la Sončeva skala (Roccia del sole). Allora si radunavano tutti i religiosi locali e festeggiavano. Il patriarca stabiliva di anno in anno chi sarà a suonare all’evento. Ha fatto un provino ai giovani del luogo per poi scegliere i migliori. Per questo motivo il numero di suonatori non era mai uguale. Il flauto del sole è stato creato in base al disegno di Pavel Medvešček dalla ceramista Alenka Gololičič di Gorenji Log presso Most na Soči, membro attivo dell’Associazione dei ceramisti di Kanal. I due hanno collaborato strettamente nello svolgimento del progetto. Alla fine si sono consultati anche con il dr. Drago Kunej dell’istituto per la musica popolare slovena SAZU che ha spiegato loro in quali occasioni venivano impiegati i flauti dai toni bassi. Il collaudo dello strumento è stato affidato a Luka Ipavec e Boštjan Gombač, noti musicisti sloveni che suonando lo strumento hanno constatato come ottenerne un suono più limpido e forte. Pavel Medvešček riconosce, perciò, in Alenka Gololičič l’unica produttrice affidabile dello strumento. Può esser riprodotto anche come souvenir.
Luogo di rinvenimento: Dolina
Anno di rinvenimento: 1971
Narratore: Ivan Gerbec, nato nel 1932, presso Tomajažeč, Dolina, Doblar 43
Materiale: argilla
Misure: lun. 20,5 cm, alt. 21,5 cm, spess. 5 cm (forma triangolare)
Proprietario: Pavel Medvešček
Prodotto da: Alenka Gololičič
Foto: Radivoj Zavadlav, fototeka Goriškega muzeja (https://goriskimuzej.si)
Le fotografie e il testo sono tratti dal catalogo " Staroverstvo in staroverci, etnološka zbirka Pavla Medveščka ", pubblicato alla mostra omonima. La ricerca, la mostra e il catalogo sono stati organizzati e allestiti nel Goriški muzej (2013-2018) con il sostegno finanziario del Comune di Kanal ob Soči
Fonte: Staroverstvo in staroverci, Pavel Medvešček in mag. Darja Skrt (autore della mostra)